La trasformazione digitale sta cambiando radicalmente il nostro mondo o si è fermata a pochi metri dai blocchi di partenza? Dieci anni fa stavano nascendo quattro tecnologie che promettevano di rivoluzionarci la vita: intelligenza artificiale, realtà aumentata, realtà virtuale e blockchain con criptovalute … Che cosa hanno cambiato?
“Non ci sono molte parole per descrivere la quantità di delusioni a cui è andato incontro chi sperava che almeno una parte di queste innovazioni potesse diventare realtà” https://www.wired.it/attualita/tech/2020/06/10/promesse-mancate-tecnologia/)
È vero?
Le tecnologie digitali sono straordinariamente potenti e assolutamente reali, ma quale motore può far volare una macchina se rimane sullo scaffale di un’officina? Le nuove tecnologie hanno cambiato la nostra visione del mondo, ma hanno anche causato un’alzata di scudi.
Intelligenza artificiale (AI)
Nel 2019 sono state implementate soluzioni basate su AI per un valore di 200 milioni di euro (dati Osservatorio POLIMI), di cui il 22% per aziende estere che si erano affidate a programmatori italiani. Il 12% di aziende italiane ha implementato progetti AI. Sono poche perché la maggior parte non conosce la tecnologia né le opportunità che offre. L'AI è presente negli smartphone, nelle auto, nei televisori, nei sistemi audio, nelle fotocamere e in tanti piccoli elettrodomestici. Lo sviluppo di alcuni progetti è bloccato da paure più o meno razionali, da problemi di natura etica e da mancanza di adeguata regolamentazione.
Realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR)
Le prime ad usare AR e VR sono state Lego, Tesco e Ikea, oggi viene applicata alla manutenzione delle macchine, usata nella progettazione, produzione, formazione e nel campo medico sia per la riabilitazione, sia nelle radiografie/ecografie o nelle operazioni chirurgiche.
Il 24% degli italiani si sente a disagio con realtà virtuali e aumentate. L’AR e la VR sono conosciute soprattutto da persone tra i 18 e i 24 anni, con grado di istruzione elevata e reddito medio, ma la crisi del Covid-19 ed il lavoro a distanza hanno moltiplicato l’interesse. Si prevede una crescita delle applicazioni del 23% nel 2020 e di oltre l’80% entro il 2024.
I costi di sviluppo di un'applicazione AR sono alti, vanno da $5,000 per una semplice app demo a $300,000 per le app complesse e multifunzione.
Blockchain e bitcoin
Le criptovalute fanno perdere alle banche centrali il timone delle politiche monetarie. Non possono essere manipolate o sequestrate e ogni transazione è trasparente. Mentre la FED e la BCE continuano a stampare le valute, svalutandole, nessuno può fare la stessa cosa con i Bitcoin, immuni all’inflazione.
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Bitcoin sarebbe rimasto un fenomeno di nicchia ancora per molto se non fosse stato per Julian Assange di Wikileaks a Silky Road su Darkweb. Quando nel 2010 i conti di Wikileaks vennero sequestrati e Assange aprì uno in BTC, Satoshi Nakamoto si arrabbiò:
“It would have been nice to get this attention in any other context. WikiLeaks has kicked the hornet’s nest, and the swarm is headed towards us.”
In realtà Assange e Silky Road hanno rafforzato e reso famoso il Bitcoin, che dopo 12 anni, diversi fork e attacchi hacker rimane la crypto più forte, più sicura e più quotata. Di seguito nacquero Ethereum, IOTA e altri progetti innovativi basati su registri distribuiti (DLT). Hanno scosso le corazze secolari del mondo bancario e industriale più di quanto possa apparire.
Qualche esempio?
Una ventina di banche, fra cui Bank for International Settlements, l’ente regolatore finanziario più importante del mondo, fanno ricerca attiva, sperimentare o pianificare l’implementazione della propria CBDC, una crypto stabile e controllata. Fra queste troviamo Cina, USA, Francia, Svezia, Svizzera, Inghilterra, Russia, Giappone, Canada, ma anche Stati come Thailandia, Tunisia, Israele e Pakistan.
Un consorzio mondiale di 14 banche più Nasdaq sta lavorando sulla blockchain e sulla tokenizzazione degli asset, ben consapevole che il sistema bancario attuale è superato e non potrà sopravvivere.
Le banche italiane lavorano su un sistema blockchain dal 2016, ma molti lo hanno saputo un paio di mesi fa quando l’ABI ha cominciato ad applicarlo alla spunta interbancaria. Le poste italiane, uno dei simboli per la nazione, è socio di Hyperledger, una delle più grandi piattaforma DLT open source, e del wallet Conio utilizzato anche dai clienti di Banca Sella per acquistare e conservare bitcoin. La CONSOB ha posto le basi normative per la blockchain e gli smart contract.
Negli ultimi 10 anni è accaduto moltissimo nonostante la struttura globale, complessa e radicata nel tempo dei nostri sistemi industriali, economici e politici. Paradossalmente l’ostacolo maggiore è l’inerzia e la paura spesso irrazionale delle persone. Il cambiamento non piace, un cambiamento radicale spaventa.
Inoltre, mancano la regolamentazione normativa e la diffusione delle competenze tecniche di base.
Solo il 10% degli italiani sa cosa sono e come funzionano le DLT e le crypto. Pochissimi usano l’identità digitale ed i servizi pubblici digitali nonostante un'offerta piuttosto alta..
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